i 2 approcci scientifici possibili per lo studio delle condizioni di coltivazione a confronto
- Franco72
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i 2 approcci scientifici possibili per lo studio delle condizioni di coltivazione a confronto
Questo primo post serve a concordare insieme come indirizzarci nel lavoro.
Vi sono infatti alcune scelte primarie, da adottare prima ancora di iniziare a pensare alla sperimentazione, ciascuna con le richieste, le sue opportunità, i suoi vantaggi ed i suoi difetti.
Le eventualità che possono presentarsi sono essenzialmente due, ed a queste si risponde con un approccio ed un metodo di lavoro molto diverso:
1) Si deve ancora iniziare la sperimentazione.
SI DISPONDE DI: si dispone del tempo e dei materiali per partire da zero a fare le prove richieste, ma anche della buona volontà per attenersi alle prescrizioni che chi allestisce il piano sperimentale
SI VUOLE OTTENERE: Questo approccio consente di individuare l'influenza dei singoli fattori studiati sulla riuscita della coltivazione, ed anche il loro effetto combinato. Consente inoltre di individuare le condizioni di coltivazione ottimizzate per tutti i fattori.
COME SI CHIAMA: Disegno Sperimentale (Design of Experiments, DoE)
VANTAGGI: Si possono ottenere informazioni molto ben definite e facilmente utilizzabili
CRITICITA': Richiede tempo e sforzo collettivo, con il rischio di scoprire strada facendo che alcuni "piccoli errori" del coltivatore rischiano di vanificare gran parte dei risultati
2) Si hanno già i dati a disposizione.
SI DISPONE DI: In questo caso i dati possono arrivare da sperimentazioni disgiunte, seguite magari da altri e/o con criteri che non conosciamo, o da sperimentazioni precedenti e pubblicate, oppure da più persone diverse, o anche evidenze raccolte in natura, ad esempio caratteristiche degli habitat naturali e condizioni di crescita delle piante.
SI VUOLE OTTENERE: lo scopo dello studio è quello di riuscire a "leggere" ed interpretare dati molto complessi per dimensione e per le ingarbugliate e in apparenza inconcludenti relazioni interne fra essi. In questo caso la matematica, la statistica ed opportuni software con interfaccia grafica ci possono aiutare ad estrarre informazioni utilissime a partire da masse di dati raccolti che, esaminati ad occhio, non ci direbbero davvero nulla!
COME SI CHIAMA: Analisi Statistica Multivariata dei Dati
VANTAGGI: Si può lavorare con dati già a disposizione, oppure ottenuti da nuove sperimentazioni ma condotte con criteri decisamente più "soft"
CRITICITA': I risultati forniti non sono particolarmente precisi ed accurati dal punto di vista numerico, spesso indicano semplicemente delle influenze o delle tendenze a livello qualitativo, dei criteri di classificazione, di relazione e di raggruppamento sia fra le condizioni che fra le tipologie di piante
Vi sono infatti alcune scelte primarie, da adottare prima ancora di iniziare a pensare alla sperimentazione, ciascuna con le richieste, le sue opportunità, i suoi vantaggi ed i suoi difetti.
Le eventualità che possono presentarsi sono essenzialmente due, ed a queste si risponde con un approccio ed un metodo di lavoro molto diverso:
1) Si deve ancora iniziare la sperimentazione.
SI DISPONDE DI: si dispone del tempo e dei materiali per partire da zero a fare le prove richieste, ma anche della buona volontà per attenersi alle prescrizioni che chi allestisce il piano sperimentale
SI VUOLE OTTENERE: Questo approccio consente di individuare l'influenza dei singoli fattori studiati sulla riuscita della coltivazione, ed anche il loro effetto combinato. Consente inoltre di individuare le condizioni di coltivazione ottimizzate per tutti i fattori.
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2) Si hanno già i dati a disposizione.
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- arteebotanica
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Re: i 2 approcci scientifici possibili per lo studio delle condizioni di coltivazione a confronto
Da quello che sentivo anche con altri del gruppo si vorrebbe vedere essenzialmente le diversità di germinazione e crescita nei vari tipi di clima, come materiale di base molto semplice e diponibile a tutti dei sottovasi dei vasetti , lapillo e pomice, termometro con minima e massima, e anche strumento per misurare umidità magari anche questo con un minimo e massimo giornagliero, annotazione dei giorni nuvolosi e sereni, o di pioggia, annotazione di quante piantine germogliano giornalmente o settimanalmente a seconda anche delle possibilità delle persone a seguire, descrizione se si usa acqua piovana , demineralizzata o di rubinetto, direi che basterebbe fare una tabella su questi dati, penso sopratutto che bisognerebbe provare con una tabella di esempio perchè onestamente io non riesco a capirci molto
ciao a tutti.
lorenzo stocco
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Re: i 2 approcci scientifici possibili per lo studio delle condizioni di coltivazione a confronto
Anche io sono d'accordo sulla creazione di una scheda/tabella, con su riportato campi da riempire con i dati che si intendono trattare. Avere un modellino per chi deve rilevare i dati con campi già formattati, non sarebbe male...
- rebisso
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Re: i 2 approcci scientifici possibili per lo studio delle condizioni di coltivazione a confronto
A parte la tabella che ci sarebbe di aiuto a mio avviso il terriccio che dobbiamo usare deve essere identico se vogliamo capire quanto i fattori climatici influiscono alla germinazione e crescita dei semi..quindi lorenzo dovresti indicare le percentuali di lapillo pomice sabbia e terriccio...a proposito di terriccio quale usiamo? Così comincio a procurarmi il tutto....


- arteebotanica
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Re: i 2 approcci scientifici possibili per lo studio delle condizioni di coltivazione a confronto
io di solito uso un misto circa a pari quantità di pomice e lapillo ma molto fine da granulometria 0-2 niente terricci per evitare sciaridi
ciao a tutti.
lorenzo stocco
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- Mostapha
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Re: i 2 approcci scientifici possibili per lo studio delle condizioni di coltivazione a confronto
Io, intanto, inizio a procurarmi i materiali necessari!
secondo me dovremmo fare 2 tabelle, la prima dove registreremo i dati ogni tot giorno, la seconda sarà una tabella riassuntiva dove troveremo parametri che non variano col tempo (tipo terriccio usato, esposizione, tipo di acqua usata ecc).
secondo me dovremmo fare 2 tabelle, la prima dove registreremo i dati ogni tot giorno, la seconda sarà una tabella riassuntiva dove troveremo parametri che non variano col tempo (tipo terriccio usato, esposizione, tipo di acqua usata ecc).
- Franco72
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Re: i 2 approcci scientifici possibili per lo studio delle condizioni di coltivazione a confronto
Mi ero dimenticato di presentarmi:
mi chiamo Franco, e mi sono offerto di supportare questo studio con le conoscenze che derivano dalla mia attività professionale nell'ambito della ricerca scientifica, dove la messa a punto dei piani sperimentali e l'interpretazione in chiave statistica dei risultati è all'ordine del giorno.
Al contrario, sono un coltivatore piuttosto principiante, per cui sono sicuro che le nostre relative competenze sapranno integrarsi al meglio!
Detto questo, sulla base dello scambio di considerazioni finora seguito, mi sto rendendo conto che dovremo orientarci sull'approccio "2" con il quale ho aperto il post, ovvero non tanto sull'impostazione di un vero progetto sperimentale, quanto su di una significativa raccolta di dati, per poterli poi elaborare secondo l'analisi statistica multivariata.
A farmi propendere per questa scelta hanno pesato soprattutto 2 fattori: in primo luogo il peso esercitato dai cosiddetti fattori "non controllabili", come le stesse condizioni climatiche, che si possono sì annotare in tabella, ma non di sicuro modificare a piacere! In secondo luogo, l'esistenza di alcune variabili che potrebbero avere un grande peso ma che diventerebbe assai arduo riuscire a standardizzare fra tutti i coltivatori, ad esempio il modo di introdurre l'acqua evitando di scalzare le piantine appena nate, il livello di interramento o deposizione dei semi, la granulometria del terreno e così via.
Dovendoci indirizzare sull'approccio dell'analisi multivariata (in sigla MVA), mi prendo personalmente l'impegno di predisporre le tabelle richieste, delle quali si è giù parlato, in parte giù compilate (in modo diverso per ciascun coltivatore) con le regole da seguire per "la sua" sperimentazione, ed in parte vuote, da compilare con i dati raccolti personalmente.
Come anticipavo nella premessa al primo post, la scelta dell'approccio MVA ci obbliga però ad accumulare molti molti dati, possibilmente ridonanti fra loro ovvero più persone che coltivano allo stesso modo in una zona con caratteristiche simili.
Per il momento mi fermo qui. Ci sentiamo presto!
ciao
mi chiamo Franco, e mi sono offerto di supportare questo studio con le conoscenze che derivano dalla mia attività professionale nell'ambito della ricerca scientifica, dove la messa a punto dei piani sperimentali e l'interpretazione in chiave statistica dei risultati è all'ordine del giorno.
Al contrario, sono un coltivatore piuttosto principiante, per cui sono sicuro che le nostre relative competenze sapranno integrarsi al meglio!
Detto questo, sulla base dello scambio di considerazioni finora seguito, mi sto rendendo conto che dovremo orientarci sull'approccio "2" con il quale ho aperto il post, ovvero non tanto sull'impostazione di un vero progetto sperimentale, quanto su di una significativa raccolta di dati, per poterli poi elaborare secondo l'analisi statistica multivariata.
A farmi propendere per questa scelta hanno pesato soprattutto 2 fattori: in primo luogo il peso esercitato dai cosiddetti fattori "non controllabili", come le stesse condizioni climatiche, che si possono sì annotare in tabella, ma non di sicuro modificare a piacere! In secondo luogo, l'esistenza di alcune variabili che potrebbero avere un grande peso ma che diventerebbe assai arduo riuscire a standardizzare fra tutti i coltivatori, ad esempio il modo di introdurre l'acqua evitando di scalzare le piantine appena nate, il livello di interramento o deposizione dei semi, la granulometria del terreno e così via.
Dovendoci indirizzare sull'approccio dell'analisi multivariata (in sigla MVA), mi prendo personalmente l'impegno di predisporre le tabelle richieste, delle quali si è giù parlato, in parte giù compilate (in modo diverso per ciascun coltivatore) con le regole da seguire per "la sua" sperimentazione, ed in parte vuote, da compilare con i dati raccolti personalmente.
Come anticipavo nella premessa al primo post, la scelta dell'approccio MVA ci obbliga però ad accumulare molti molti dati, possibilmente ridonanti fra loro ovvero più persone che coltivano allo stesso modo in una zona con caratteristiche simili.
Per il momento mi fermo qui. Ci sentiamo presto!
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Re: i 2 approcci scientifici possibili per lo studio delle condizioni di coltivazione a confronto
bene , credo che l'importante sarà vedere come è composta la tabella poi magari si potranno fare ulteriori considerazioni
ciao a tutti.
lorenzo stocco
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- rebisso
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Perfetto...ciao franco attendiamo la tabella


- rebisso
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Re: i 2 approcci scientifici possibili per lo studio delle condizioni di coltivazione a confronto
Salve a tutti...oggi ho preparato le bustine con semi di lithops ex C13 e C40...spedisco subito...

